di Monica Maggi #DunqueDirettrice twitter@GaiaitaliaRoma #Politica
Andare per fregare e rimanere fregati. O chi la fa, l’aspetti. Diciamo che il vocabolario dei proverbi abbonda e offre numerosi spunti per definire morbidamente quello che è avvenuto in Italia, per dare una connotazione metaforica o simbolica alla nostra crisi di Governo. Eccoci, comunque. Il Capitano è andato, ribaltato, sceso dalla nave che stava guidando come se fosse stata una sua esclusiva proprietà. Con un equipaggio che obbediva ammaliato ai suoi ordini.
Ora però mi chiedo: se noi italiani non tolleriamo l’eccesso di prepotenza e arroganza (lui pensava di farsi dare pieni poteri, sfiduciando il Governo, e per fortuna che la nostra Costituzione è forte, blindata e potente) e quindi abbiamo fatto muro compatto a questo passo falso, perché gli stessi italiani si fanno accecare da evidenti comportamenti da sbruffone? Mi chiedo quanti siamo, quali siamo, mi chiedo e chiedo contiamoci, facciamo l’appello.
Cosa ci è piaciuto di Salvini? Perché qualcosa ci è piaciuto sicuramente, per restare così stregati dal 4 marzo 2018 a pochi giorni fa. Cosa ci manca? Cosa vorremmo, quali sono le certezze di cui andiamo alla ricerca?
La crisi di Governo è sotto gli occhi di tutti e tutti ne parlano. E quindi vorrei seguire i consigli di Antonio Zollo, caporedattore de L’Unità negli anni 90: “Se tutti parlano dell’attentato in Spagna, tu parla del bagno crollato a casa della signora Pina”. Nel particolare troviamo la spiegazione del generale. E quindi davvero vorrei sapere cosa ha permesso ad un personaggio così ignorante, arrogante, neofascista, grezzo e rozzo di attecchire nella nostra memoria e cultura. Perché poi siamo così, alla fine arriva il colpo di scena e di coda e diventa tutto un altro film.
(29 agosto 2019)
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