di Redazione #Roma twitter@GaiaitaliaRoma #PAC
Ieri pomeriggio PAC Libero – insieme a Cinecittà Bene Comune, Centocelle Storica e Asud onlus – si è recato presso la Regione Lazio per chiedere un intervento risolutivo per le vicende del Parco Archeologico di Centocelle, visto la mancanza di risoluzioni concrete da parte del Comune di Roma e dopo il susseguirsi di scadenze bucate da Roma Capitale.
I cittadini, che sono stati ricevuti dall’Assessore competente Valeriani alla presenza della Consigliera Bonafoni, hanno esposto le vicende di questi ultimi anni (mancata bonifica del Canalone, mancata delocalizzazione autodemolitori, roghi tossici, mancata musealizzazione delle Ville Romane, mancata apertura di accessi di collegamento con i quartieri limitrofi, mancata bonifica del suolo e delle falde acquifere superficiali) , esprimendo i loro forti timori per un’area di 126 ettari che oltre che un parco incompiuto è diventato una minaccia per la salute.
Dopo le tante dichiarazioni e promesse dell’amministrazione comunale, a cui allo stato attuale corrispondono a zero i fatti, l’intervento della Regione potrebbe sbloccare la situazione di stallo in cui le complesse problematiche del Parco giacciono, sia in ordine alla bonifica che per la questione autodemolitori.
Sebbene l’Assessore abbia ribadito che la competenza sia strettamente comunale, si è impegnato a lavorare affinché si arrivi ad un Tavolo Interistituzionale Congiunto per valutare possibili soluzioni e mettere in fila competenze e responsabilità di Municipio V – Roma Capitale – Roma Città Metropolitana – Regione Lazio senza più ambiguità e scarica barile che strumentalizzano il problema complesso del Parco a fini partitici e propagandistici.
E a ricordare la pericolosità della presenza di autodemolitori in area urbana e l’importanza per la salute pubblica di una pronta delocalizzazione degli stessi, proprio mentre PAC Libero era in Regione a chiedere un intervento risolutivo sugli autodemolitori e e la bonifica, un autodemolitore andava a fuoco sull’Appia Nuova diffondendo nell’etere fumi tossici ricchi di diossina. E su questo, il Comune di Roma ha bucato l’ulteriore scadenza di sei mesi indicati dalla Regione Lazio per l’individuazione delle aree di destinazione. Roma Capitale, anziche’ seguire la prescrizione, ha preferito ricorrere alla Corte Costituzionale piuttosto che darsi da fare per risolvere il problema, lasciando così i cittadini del Quadrante esposti a rischi ingenti.
Pac libero continuerà a monitorare affinché i diversi attori coinvolti mantengano le promesse, cominciando a battere i tempi fin da settembre per la creazione del Tavolo Interistituzionale Congiunto.
(17 luglio 2019)
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