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Pensierini Romani di Vittorio Lussana: Roma Cafona

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di Vittorio Lussana #pensieriniromani twitter@GaiaitaliaRoma #Roma

 

Dopo lo scontro tra Regione Lazio e Comune di Roma sui rifiuti abbandonati per le strade e dopo esser finiti persino sul ‘Financial Times’ per la nostra ‘sozzeria’, finalmente l’Ama ha deciso di effettuare la raccolta della spazzatura. E la situazione sta tornando, lentamente, alla normalità. Una normalità che non ricordavamo neanche più, poiché già ai tempi di Marino era cominciata questa diatriba assurda su discariche, termovalorizzatori e impianti di riciclaggio mai realizzati. Ma la verità è che di Roma se ne fregano tutti. A cominciare da chi risulta impiegato nelle sue municipalizzate, tipo Ama e Atac, imbottite di addetti entrati sempre – e sottolineo sempre – per motivazioni clientelari o di appartenenza politica. Raramente, nella capitale d’Italia, si viene assunti per merito. E’ dunque la mentalità quella che proprio non si riesce a mandare in soffitta. Una mentalità impiegatizia che, oltre a risultare iperpoliticizzata, rispetto ai tempi di Petroselli e Nicolini si è persino sclerotizzata. L’età media degli italiani si sta alzando visibilmente, ma a Roma questo dato appare drammaticamente evidente. Non perché gli anziani siano antipatici, per carità, ma semplicemente perché, continuando di questo passo, per evitare che la ‘città eterna’ si trasformi in un enorme gerontocomio in grado di far saltare i conti dello Stato per previdenza, sanità e assistenza, ci vorrà un vero miracolo. Nessuno ha puntato su un rilancio turistico-culturale e sulle attività ricettizie. E infatti, la ‘città eterna’ continua a perdere turisti anno dopo anno, schifati non soltanto dalla spazzatura sulle strade, ma dalla clamorosa inefficienza dei suoi servizi, gestiti in maniera grossolana e, spesso, persino cafona. Il cafone si caratterizza proprio per il suo rifiuto di cambiare. Perché oltre alla sua statica identità di sempre non sa proprio andare.

 

(11 luglio 2019)

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