di G.G. #Roma twitter@gaiaitaliacomlo #FabbricaRoma
Si è rotto un idillio: l’ennesimo idillio consumato dalla Sindaca di Roma che aveva dato il via un anno fa e in pompa magna, comme d’habitude, al progetto Fabbrica Roma un altro di quelli che avrebbe dovuto cambiare la faccia di Arrakis [cit.], cioè della Capitale, ma nulla successe così che i sindacati, quelli Cgil, Cisl e Uil, si sono dati appuntamento per il 6 giugno per una manifestazione unitaria contro l’amministrazione comunale guidata da Virginia Raggi e contro l’ormai proverbiale immobilismo capitolino che produce solo critiche, buche, rifiuti e autobus in fiamme.
La critica dei sindacati è impietosa: “Disagio sociale, solitudine; lavoro povero, assente e precario; periferie allo sbando; trasporto pubblico nel caos; rifiuti che ci sommergono; buche ovunque e prati incolti; beni culturali al decadimento”, ma non brilla certo per rapidità. Di fatto però è la prima volta che il triumvirato sindacale rompe con la Sindaca dei Miracoli, fatto già di per sé straordinario considerando che Raggi ha rotto con tutti.
Perso anche l’ultimo appoggio, che era quello sindacale, ormai a Virginia la Magnifica non resta che sperare nella magnanimità di Luigi Di Maio che dal governo potrebbe mettersi a lavorare a un salva-Raggi: sarebbe l’ennesimo atto di impunità di una Casta nei confronti di un suo membro.
(7 giugno 2018)
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