di Giovanna Di Rosa #caprepecore twitter@gaiaitaliacomlo #Roma
La geniale assessora Montanari ha avuto un’altra delle sue geniali idee: l’erba è troppo alta? Liberiamo pecore e capre e lasciamole brucare, così manterranno il livello dell’erba ad un livello accettabile. Ci sovviene un’integrazione alla proposta della Favolosa assessora degna compagna della Sindaca Favolosa: l’utilizzo dello sterco delle vacche per riempire le buche e per quelle troppo profonde l’utilizzo di acqua e pesci rossi, così da abbellire ulteriormente la città eterna. Suggeriamo inoltre di adibire le voragini a piscine per bambini, gratuite per favore, così che tutti dalle disgrazie possano trarre giovamento.
La fantastica notizia, il suggerimento che cambierà la vita di tutte le metropoli, soprattutto di quelle che non sanno far quadrare i conti e sono in balìa di giunte scriteriate come Roma, arriva a poche ore dall’annuncio di Virginia Raggi la Magnifica che riguardava le 78 biciclette elettriche pronte a servire Roma come i vassalli servivano i loro re, dal 2019 e per un totale di le 0,000017906336088 biciclette elettriche pro capite: perché al genio non si comanda.
Indignazione e post ugualmente divisi tra sarcasmo, ironia, disperazione rassegnazione, hanno fatto da corollario alle nuove decisioni della giunta che viene dal futuro – ci tornasse – ispirata direttamente dai romanzi di fantascienza (a tal proposito invitiamo a leggere quello che scriveva di Asimov, sulla classe politica, sotto metafora) e che a modo suo sta facendo la Storia… Che è un po’ la mania di questi poveracci catapultati al governo della Capitale dall’incoscienza dei romani che li hanno votati.
L’Assessora Montanari è quella di “Topi a Roma? Mai visti…”, che è un po’ come Salvini che non ha mai visto una buca per le strade di roma sennò gli salta l’alleanza con l’ex steward del San Paolo. Negare, negare, negare. Come quando tua moglie (o marito) ti trova a letto con l’amante. Negare, negare, negare… Con disprezzo della realtà
Stando così le cose davvero non c’è nulla di cui lamentarsi. Nemmeno c’è da indignarsi. Se si ha fede, una qualsiasi, non rimane che pregare.
(17 maggio 2018)
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