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Virginia Raggi trionfa a San Lorenzo: “Zozzona, svergognata”, “Ci lasci in mezzo alla monnezza”

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di G.G.

 

 

 

Virginia Raggi la Favolosa era blindatissima il 19 luglio scorso a San Lorenzo a Roma, alla commemorazione del bombardamento del quartiere durante la seconda guerra mondiale; era tutta compunta nel suo tailleur pantalone blu cerimonia, circondata dalle Forze dell’Ordine come la Sindaca Favolosa che è, mentre tutto un mondo intorno le gridava insulti che non vorremmo ricevere.



Non piace a nessuno che la Sindaca della Capitale venga insultata in quel modo perché vuol dire che ha fallito. Vuol dire che è venuta meno alle sue promesse. E poco importa di chi sia la colpa: con le sue promesse irricevibili, ma che purtroppo i romani hanno ricevuto, Raggi ha creato un’aspettativa che poi non è stata in grado di soddisfare. Si potrebbe quasi dire, senza offesa per nessuno, che se l’è andata a cercare. E questo un politico serio, e lei come politica di grande serietà si è venduta, non lo deve fare. Soprattutto quando si erge ad unico portatore del “nuovo”.

 

 

Come anche il video de Il Fatto Quotidiano testimonia, gli abitanti di San Lorenzo non ci sono andati giù leggeri: “Non fa’ la vaga, nun te ricorda’ de San Lorenzo solo il 19 luglio”, “Zozzona, svergognata”, “Ci lasci in mezzo alla monnezza”, “Perché hai aumentato lo stipendio all’amico tuo?”, “Tre giorni fa c’erano topi così” e via di questo passo, con una serie di insulti che scuotono visibilmente la Sindaca di tutte le Promesse e del Loro Contrario Virginia Raggi.

La cerimonia di commemorazione del bombardamento del quartiere durante la seconda guerra mondiale è molto sentita dagli abitanti, ma di più ha potuto l’esasperazione per le condizioni del quartiere e per ciò che hanno percepito come profondo disinteresse da parte della Giunta della Sindaca delle Funivie, una Virginia Raggi ultraprotetta dalle Forze dell’Ordine per tutta la durata della cerimonia. Lei appartiene a quel M5S che le scorte degli altri, i sindaci e i deputati iper-blindati, li tratta ad insulti ed offese. Perché la coerenza gridata è una cosa, la coerenza vissuta è tutt’altra.




(20 luglio 2017)

 

 

 

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