di Giulia Tempesta twitter@GiuliaTempesta
Da qualche giorno l’attenzione dei media nei confronti di Virginia Raggi sembra essersi ridimensionata. Vuoi perché ha (finalmente) trovato gli assessori al Bilancio e alle Partecipate, vuoi perché ha (purtroppo) chiuso definitivamente la partita dei giochi di Roma 2024.
A dir la verità mancano ancora da definire posti chiave come il Segretario Generale e il Capo di Gabinetto, il Ragioniere Generale ha il piede più fuori che dentro dalla Ragioneria Comunale, ma questo, ormai, pare faccia poco rumore.
Penso al bando degli asili nido in concessione ritirato in autotutela a due giorni dalla scadenza o agli AEC (assistenti educativi culturali) ancora in attesa di una soluzione con il risultato che a farne le spese sono i bambini disabili che vedono ridursi le ore di assistenza al punto di dover uscire prima da scuola. Come in III Municipio nella scuola Montessori, dove per solidarietà i genitori hanno deciso di far uscire prima tutti i bambini dall’istituto.
Non solo. La mozione presentata dal Pd che chiedeva l’assunzione di assistenti sociali, adeguandone la pianta organica, facendo fronte a un settore in grave carenza, è stata bocciata.
Senza contare il ritardo con cui Roma Capitale ha attivato le procedure per accedere al “Sia” (Sostegno all’Inclusione Attiva), misura del Governo nazionale che prevede contributi di natura economica per cittadini in stato di povertà. Su questo abbiamo assistito prima alla bocciatura in Consiglio Comunale dell’ordine del giorno presentato dal Partito Democratico per l’attivazione urgente del servizio e poi al passo indietro della giunta in extremis.
Infine, come non parlare del Municipio XI, dove l’assistenza domiciliare per disabili è stata sospesa da giorni e per smascherare le bugie dell’assessore competente è servita un’apposita interrogazione in consiglio municipale, a cui non si è potuta sottrarre.
Con fatica e grazie al lavoro delle opposizioni e delle associazioni si è arrivati alla delibera di assestamento che garantiva il “minimo indispensabile” per i servizi sociali municipali. Una delibera che prevede circa 9 milioni di euro messi in bilancio per i servizi essenziali, fatta in fretta e furia, che non riesce a coprire tutto il fabbisogno. Insomma, una toppa arrivata anche questa all’ultimo.
Per arrivare a ieri, 11 ottobre 2016, con il consiglio straordinario su Via Cupa e il Centro Baobab: si prende ancora tempo, nessuna risposta, non uno straccio di programmazione, né tanto meno un’idea di cosa possa fare il Comune di Roma per i migranti in transito a Roma.
Ecco, credo che sia il momento di alzare la voce. Perché i retroscena e il gossip sono rilevanti fino a un certo punto e la luna di miele di questa amministrazione con la città sta scricchiolando. Lo dimostrano i numeri e gli atti concreti che ho citato e che non fanno bene alla nostra città. Per questo pressappochismo e questa presunzione, intere famiglie, intere comunità rischiano di vedere messo in gioco il proprio futuro. Compito di un’amministrazione è stare loro vicino, studiare e trovare soluzioni, non rinviare il problema o, ancora peggio, dar colpe a quelli che sono venuti prima. Perché il giochetto dello scaricabarile funziona fino a un certo punto, poi ci sono le vite delle persone e con quelle c’è davvero poco da scherzare.
(12 ottobre 2016)
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