di Vittorio Lussana, #pensieriniromani
Con tutti i guai che già abbiamo, ci mancava solamente un piccolo esercito di esorcisti in giro per Roma, tanto per non farci mancare niente. Il tutto nasce da un libro di Fernanda Alfieri, altro genio cattedratico dell’Università di Bologna, che è andata a ripescare la vecchia storia di un esorcismo nella Roma papalina del 1830 o giù di lì. Evidentemente, la sbornia di fissati No vax e No green pass non è ancora bastata.
Il volume, intitolato Veronica e il diavolo: storia di un esorcismo a Roma, edito da Feltrinelli, in realtà muove da motivazioni opposte: suggerire forme di spiritualità simbolica e secolarizzata, anziché barricarsi nel cesso dei tradizionalismi mistici e antiscientifici, sullo sfondo di un possibile percorso di convergenza tra scienza e fede.
C’è un testo che documenta ampiamente il percorso storico intrapreso dal clericalismo cattolico verso la modernità, la democrazia e la politica sociale. Si tratta di un volume di Francesco Traniello, intitolato: Città dell’uomo: cattolici, Partito e Stato (Il Mulino, 1990). Invece di organizzare corsi di esorcismo ciuccia-soldi’ l’ateneo pontificio Regina Apostolorum farebbe bene a suggerire un sentiero di allontanamento dalle superstizioni, anziché ripescarle tramite una specie di revival satanista, dato che è proprio il diavolo in persona ad alimentare certi irrazionalismi, i quali sfociano facilmente nelle aggressioni in metropolitana contro medici o normali cittadini.
Non solo. Il programma del corso affronta, in maniera sistematica, “gli aspetti antropologici, fenomenologici, sociali, teologici, liturgici, canonici, pastorali, spirituali, medici, neuroscientifici, farmacologici, simbolici, criminologici, legali e giuridici del ministero dell’esorcismo”, arrivando alla simbologia magico-occultista, ai ritualismi afrobrasiliani e chi ne ha più ne metta. Manca solamente la caccia al licantropo come nuovo gioco di gruppo e siamo al completo.
C’è da dire che il ciclo di studi, della durata di 5 giorni e caratterizzato da un costo ragguardevole, possiede anche finalità interessanti, come il legame tra ritualità occulte e pedofilìa: non si tratterebbe, insomma, di puro folclore cattolico-reazionario. Ma queste cose, in realtà, finiscono con l’alimentare nuove arretratezze mentali o, all’opposto, stravaganti torsioni new age, anziché combattere certi richiami della foresta. Anche perché, di fulminati in giro ne avremmo già abbastanza.
450 euro a persona per parlare del diavolo. Senza affrontare il vero nocciolo del problema: l’eresìa di un ribaltamento logico che conduce parte dei fedeli a non credere più a niente e in nessuno, reinterpretando ogni fatto accertato e approfondito in verità alternative finalizzate a restaurarne la superficialità di partenza. Ovvero, l’equazione spuria di un Dio che vuole ammazzarti male e di un Satanasso che viene a salvarci inventando vaccini e otturazioni contro la carie.
Per la serie: come ottenere l’effetto opposto rispetto ai fenomeni che s’intendono combattere. A scopo di lucro, ovviamente.
(26 ottobre 2021)
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