di Giovanna Di Rosa, #politica
Ci stavamo chiedendo dopo l’ennesimo comunicato stampa nel quale il Campidoglio dà la colpa a Zingaretti, se Giuseppe Conte, persona più che ragionevole, pensi sul serio che continuare a sostenere Virginia Raggi alle amministrative del 2021, quelle di ottobre per intenderci, sia proprio la cosa da fare. Politicamente parlando.
Con la tribunal-novela di fine legislatura, quella dell’esposto a Nicola Zingaretti, ci sembra francamente che si possa considerare conclusa l’epopea politica della Sindaca di Roma votata con il 68% circa dei voti dei romani e che dopo 4 anni si è trovata con il 68% circa dei romani che sognava se ne andasse il giorno successivo. L’endorsement di Giuseppe Conte, ribadito in una lunga diretta Facebook nella mattinata di oggi nella quale sostanzialmente il presidente del M5S non ha detto nulla sembra essere l’omaggio ad una combattente che ha perso, e ha perso su tutti i fronti, teso a limitare i danni per il partito più che per la candidata che molti sondaggisti danno attorno al 18% delle preferenze. Nonostante i suoi cinque anni e passa al Campidoglio.
Toccherà vedere dove finiranno quei voti, cioè a chi Conte dirigerà quei voti, dopo che di Virginia Raggi non sarà rimasto che un ricordo insieme agli autobus bruciati, alle stazioni della metro chiuse, ai cumuli di immondizia, alle olimpiadi cui si è rinunciato, ai cinghiali che è colpa di Zingaretti – ma toccherà pure dire di chi è la colpa dei gabbiani, delle cornacchie, delle volpi, dei topi e delle pantegane, tra gli altri – e un’immobilità della Capitale che a pensarci fa venire i brividi.
(3 settembre 2021)
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