di Redazione #Roma twitter@GaiaitaliaRoma #Lopinione
Che Virginia Raggi dica a Salvini di pensare a fare il ministro dell’Interno e mettersi a lavorare invece di invitarla a dimettersi è una delle barzellette più straordinarie che mi sia capitato di ascoltare.
Dunque vediamo un po’… La lotta, guerra tra alleati scomodi, inizia perché Salvini spinge scompostamente affinché Virginia Raggi si dimetta, lasci la poltroncina, e si vada ad elezioni anticipate nella Capitale. Lui è certo – vista la devastazione in atto a sinistra – che la Lega si prenderà Roma (non ha fatto i conti con Giorgia Meloni, né con possibili e numerosi outsider, ma Salvini non fa i conti, fa altro). Raggi e Di Maio non sono molto d’accordo, nonostante la Sindaca dei Miracoli e dei Sesterzi sian palesemente incapace di governare una città già difficile prima che lei la devastasse definitivamente.
Pietra del contendere una questione di nessunissimo conto [sic] certificata da l’Espresso che ha scoperto che l’ex presidente e ad dell’Ama Lorenzo Bagnacani, che è stato licenziato in tronco dalla Raggi a febbraio, qualche giorno fa ha spedito ai pm un nuovo esposto, dove accusa la sindaca in persona. Il settimanale pubblica anche degli audio nei quali la Sindachissima di esegui gli ordini e taci perché io sono la Sindaca, ne dice di cotte e di crude. Addirittura, pensate un po’ se può essere mai vero,
Secondo l’Espresso, che cita Bagnacani, la sindaca Virginia Raggi,avrebbe infatti esercitato “pressioni” indebite su di lui e sull’intero cda dell’azienda, “finalizzate a determinare la chiusura del bilancio dell’Ama in passivo, mediante lo storno dei crediti per i servizi cimiteriali”.
Questo, più la storia demenziale della gestione Raggi della Capitale, basta a Salvini in piena e perenne campagna elettorale, per chiederne le dimissioni, gridare all’etica e dimenticarsi che un sottosegretario indagato è un sottosegretario indagato. Certo… Leggere di una Sindaca che non ha fatto nulla che sfancula il ministro dell’Interno che è alleato di governo del partito che l’ha eletta, invitandolo a “lavorare”…
(19 aprile 2019)
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