di Andrea Mauri
Non è estate a Roma senza Letterature Festival Internazionale di Roma. Appuntamento fisso della capitale, giunto alla ventiquattresima edizione, con i grandi nomi della letteratura internazionale. Sei serate di letture e musica nel suggestivo Stadio Palatino all’interno del Parco Archeologico del Colosseo e del Foro Romano.
Il tema scelto quest’anno dalla curatrice del Festival Simona Cives, è Ritorni, tra i più antichi e profondi temi della letteratura, metafora della vita stessa. L’Odissea di Omero ne è il modello archetipico: dove il lungo peregrinare di Ulisse non è solo un ritorno fisico a Itaca, ma un percorso di trasformazione interiore, un viaggio che lo cambia, lo svela a sé stesso e lo prepara a riappropriarsi della sua identità. Ritorni è un tema che si può leggere anche in chiave attuale, attraverso il prisma della migrazione e dell’esilio, dove molti cittadini del mondo cercano di tornare alle proprie radici nei luoghi lontani dalle terre d’origine, e inoltre nella chiave più fosca dei ritorni ai nazionalismi che in questi tempi minacciano le relazioni tra i popoli, la crescita dell’Europa, il nostro sistema democratico. I testi delle scrittrici e degli scrittori ospiti esploreranno liberamente il tema raccogliendo l’invito ad aiutarci, attraverso la letteratura, a decifrare con maggiori strumenti il nostro tempo.
La prima serata si è svolta l’8 luglio. L’Assessore alla Cultura di Roma Capitale, Massimiliano Smeriglio, ha salutato il numeroso pubblico da sold out. “Nell’edizione di quest’anno Letterature Festival è diventato ancora più grande e diffuso. Il programma di grandissimo valore culturale conta alcune tra le presenze più importanti del panorama letterario mondiale. Inoltre, sarà arricchito dalla partecipazione di straordinarie attrici e attori come Isabella Ragonese e Michele Riondino. Dedicherà una serata alla celebrazione dei 100 anni del maestro Camilleri e inoltre non trascura l’importanza della memoria, con la serata dell’11 luglio che ricorderà il genocidio di Srebrenica. Con le Anteprime, iniziate a marzo, abbiamo fatto il primo passo per portare la grande letteratura il più vicino possibile alle persone, organizzando incontri nei quartieri più lontani dal centro. Ora è il momento delle tradizionali sere nel meraviglioso Stadio Palatino, che sarà ancora più facilmente raggiungibile dagli abitanti di Roma grazie al bus della cultura. Siamo davvero felici di pensare che tutti e tutte possano immergersi in queste suggestive narrazioni inedite sotto le stelle di Roma”
Sul palco è salita Mariangela Gualtieri, poetessa e scrittrice, che ha letto alcuni componimenti poetici sul tema del ritorno. Il titolo, La strada per tornare. Versi che raccontano il ritorno come metamorfosi, come trasformazione. Sono le visioni incredibili contenute nelle poesie della Gualtieri, come quella sui fiori, dove la poetessa si domanda: chi ha pensato i fiori prima dei fiori? In poesia il tema del ritorno è molto frequente e offrono al poeta l’occasione di perdersi in altre vite, dalle quali non sempre si è disposti a tornare indietro.
Subito dopo, è stato il momento di László Krasznahorkai, autore ungherese di romanzi e racconti, vincitore nel 2015 dell’International Booker Prize. Tra i suoi libri ricordiamo Satantango, finalista al Premio Gregor Von Rezzori e al Premio Strega Europeo, Seiobo è discesa quaggiù e Avanti va il mondo (pubblicati da Bompiani). Krasznahorkai ha letto l’inedito In piedi davanti alla commissione 2025 sul significato di amore purissimo e sul concetto di libertà derivata dall’amore, come forma suprema di libertà. Una sorta di estasi posticipata quale essenza del sentimento e della scoperta del desiderio irraggiungibile.
A seguire, la scrittrice scozzese Ali Smith, autrice di numerosi romanzi, fra cui Autunno, Inverno, Primavera, Estate e Coda (pubblicati da edizioni SUR), vincitrice dei maggiori premi letterari britannici, come il Costa Book Award, il Women’s Prize for Fiction e l’Orwell Prize per la letteratura politica. Un racconto trascinante il suo – Una casa lontano da casa –, che da piccoli ricordi infantili arrivano alla forma più politica della descrizione di un mondo aperto, dove le frontiere sono flebili tracce segnate sulle carte geografiche, lontane dalle nostre vite che occupano gli spazi della Terra senza distinzione. Il testo è iniziato con la scrittrice che intona un canto scozzese, quello di un ragazzo che non voleva abbandonare il suo kilt, scritto dal famoso cantante Andy Stewart, esperto di music folk nel Regno Unito. Dai ricordi si costruisce la casa che si abita e che è allo stesso tempo, madre, padre, nostalgia, canzoni, emozioni, le emozioni comuni all’intera umanità.
Ha chiuso la serata lo scrittore Paolo Nori, (foto in basso) autore tra gli altri di Sanguina ancora, Vi avverto che vivo per l’ultima volta e Chiudo la porta e urlo (pubblicati da Mondadori), finalista al Premio Strega 2025. Con il suo testo dal titolo emblematico Caracalla, in maniera ironica, Nori ha raccontato i suoi ritorni ai luoghi dove viene invitato a parlare come scrittore e poi Parma, la sua città, dove il ritorno è sempre la parte più docile della vita.
Le letture degli autori sono state commentate dalla musica dei Mokadelic. Tra i loro lavori ricordiamo le colonne sonore di Gomorra – La serie, Django, Romulus e Sulla Mia Pelle. I Mokadelic si esibiranno per tutte le sei serate del Festival.
(9 luglio 2025)
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