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E questa volta, la “parte” dei negazionisti del quorum non ce la toglie nessuno

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di Vittorio Lussana 

L’esito dei referendum è stato molto negativo: bisogna dirlo onestamente. Tuttavia, che il 70% degli italiani abbia ritenuto di doversi astenere su un tema come la sicurezza sul lavoro, delinea un Paese poco sensibile alle tante, troppe, morti sui cantieri. Non si smuovono neanche con i morti, questi: hai capito i cattoliconi? Vanno ai funerali e recitano la parte del Governo o del Partito affranto e solidale, forse per riuscire a ottenere una nomination agli Oscar.

C’è una sorta di analfabetismo di ritorno. Anche a sinistra, evidentemente rintontolita dallo sviluppo tecnologico in atto o dal mettersi in vetrina sui social. Eppure, tanto per fare anche noi i negazionisti del quorum – dato che va tanto di moda negare anche l’evidenza – ci sarebbe un dato positivo da non sottostimare: 15 milioni di persone sono uscite in una calda giornata di giugno per andare a votare. Un dato che merita rispetto, poiché conferma una nuova immagine identitaria degli italiani astensionisti del voto: quella della ragazza di un spot pubblicitario – di cui evitiamo di citare la marca per deontologia – la quale continua a declinare ogni invito a cena, una volta perché ha la gastrite, un’altra volta perché soffre di acidità, altre volte ancora perché si sente gonfia e scorreggia in continuazione.

La domanda sorge spontanea: carissimi italiani, cosa diamine mangiate a pranzo? Qual è la vostra metaforica dieta politica? Non è forse il caso di andarci piano con la grappa, dato che avete ormai una certa età e state andando verso l’estinzione? Vi siete chiamati fuori da ogni decisione al 70%? Benissimo: adesso, vi eliminiamo dal computo.

Io non sono tra coloro che attendono la costruzione di un terzo polo laico-liberale di centro. Non perché non approvi l’iniziativa o non ne veda la necessità in termini semplicemente analitici, ma perché ritengo che si tratti dell’ennesima trappola in cui l’intero campo progressista potrebbe ricadere. Se attendiamo i Renzi e i Calenda, o peggio ancora i liberali di Forza Italia, veri e propri nani politici amanti, unicamente, delle comodità corporali, per avere un solido centro politico in grado di svolgere una funzione liberal all’inglese, campa cavallo…

Io propongo, questa volta, un’autentica virata populista di sinistra, per riuscire a battere numericamente le destre. Dopodiché, faremo i conti. Non tanto con le destre, ma con i nostri cari riformisti del ricatto, del lavoro umano trattato come merce e dello Stato-banditore che, come nelle aste, crede di poter creare nuovi posti di lavoro tramite i favori e i rapporti di amicizia. Neanche ai mondiali di calcio riusciamo ad andare, a causa dei tanti incompetenti piazzati in tutti gli angoli e in ogni luogo.

La raccomandazione e l’antimeritocrazia sono le sole e uniche mani invisibili realmente esistenti, soprattutto in Italia.

E tanti saluti al quorum.

 

 

(9 giugno 2025)

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