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Teatro Ostia Antica Festival, la rinascita di un luogo d’arte

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di Andrea Mauri

Ci attende un’estate ricca di spettacoli. Il 23 giugno prende il via la prima edizione del Teatro Ostia Antica Festival, fino al 26 luglio con cinque spettacoli unici per un viaggio tra il teatro classico e quello contemporaneo.

Grazie al Teatro di Roma, dopo decenni dall’ultima programmazione estiva, interrotta alla fine degli anni ’90, rivive il Teatro Romano di Ostia Antica attorno al mito senza tempo di Antigone. Una riflessione su temi universali, quali la giustizia, la legge morale, i principi di umanità. Oltre al Teatro di Ostia Antica, i luoghi del Festival saranno l’Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone e il Teatro Argentina.

A questo progetto, che ha come sottotitolo molto evocativo Il senso del passato, si stava lavorando lungamente. È il risultato della collaborazione tra Regione Lazio, Roma Capitale e il Parco Archeologico di Ostia Antica e naturalmente la Fondazione Teatro di Roma; una prima edizione che anticipa il programma del prossimo triennio della Fondazione e che gli organizzatori auspicano ci siano altre edizioni future.

Il senso del passato, dicevamo. Un invito esplicito a riscoprire il valore dei classici attraverso uno sguardo contemporaneo, attuali Antigoni che ancora oggi ci guidano lungo i sentieri della ribellione e della giustizia. Solo indagando il passato attraverso questi testi, riusciamo a ripensare il nostro presente e a riflettere su come costruire il futuro.

In cartellone cinque opere.

Si parte il 23 giugno nella cavea dell’Auditorium Parco della Musica con l’Antigone di Mendelssohn, un concerto per voci recitanti e orchestra diretto dal maestro Francesco Lanzillotta. L’essenza della tragedia greca viene costruita attraverso il gioco di musica e parole con le voci di Massimo Popolizio e Sandra Toffolatti.

A luglio ci si trasferisce al Teatro Romano di Ostia Antica, cuore pulsante del festival e luogo eletto per il viaggio tra i classici. Dal 2 al 6 luglio andrà in scena l’Edipo Re con la regia di Luca De Fusco, una rilettura in chiave “thriller” psicoanalitica del classico di Sofocle, dove i personaggi esplorano i temi come l’identità, la colpa e il destino. Luca Lazzareschi veste i panni di Edipo, Manuela Mandracchia è Giocasta. Si prosegue il 18 e 19 luglio con l’Antigone di Anouilh, ambientata nella Francia occupata e simbolo di resistenza. In scena nel ruolo di Antigone Manuela Kustermann (grazie alla collaborazione tra Teatro di Roma e Teatro Vascello), la regia è di Roberto Latini.

Segue Antigone di Alan Lucien Øyen, in prima mondiale dal 22 al 24 luglio, eccezionalmente in scena al Teatro Argentina. Uno spettacolo di grande teatralità e fisicità grazie ai danzatori del Tanztheater Wuppertal di Pina Bausch affiancati da Antonin Monié dell’Opera di Parigi e dalla compagnia winter guests del coreografo norvegese.

Per l’ultimo spettacolo del festival si ritorna al Teatro Romano di Ostia Antica, il 25 e 26 luglio con Ifigenia di Silvia Zarco per la regia di Eva Romero, una collaborazione tra Teatro di Roma e il Festival di Mérida. Lo spettacolo tratta il tema della violenza di genere tra passato e presente per indagare il senso di colpa delle vittime, il dolore e il silenzio che troppo spesso le circondano.

In scena è la cultura del passato e la vocazione alla prosa di un teatro così bello e importante, come quello romano di Ostia Antica. Luca De Fusco, direttore artistico della Fondazione Teatro di Roma, ha sottolineato come questa arte doveva essere recuperata e offerta di nuovo a cittadini e turisti. Tutto si era fermato dopo l’indimenticabile rappresentazione de Le memorie di Adriano, tratto dal romanzo di Marguerite Yourcenar, a Villa Adriana di Tivoli con la regia di Maurizio Scaparro. Poi più niente, e non era giusto. Questo è lo spirito della prima edizione del Teatro Ostia Antica Festival. Insieme a un altro argomento che sta a cuore al direttore De Fusco: quello della stabilizzazione dei precari che lavorano a teatro. Uno sforzo che Regione, Comune e Fondazione stanno facendo; i soldi ci sarebbero per assumere a tempo indeterminato i lavoratori, peccato che un cavillo nella finanziaria impedisca nuove assunzioni per le fondazioni, enti e teatri nazionali.

Insomma, sarà una grande festa teatrale per tutti. Il Teatro Romano di Ostia Antica ha una capienza di 2300 posti, ha precisato Alessandro D’Alessio, direttore del Parco Archeologico di Ostia Antica, che probabilmente sarà ridotto per montare le scenografie degli spettacoli e per garantire una perfetta visibilità a tutti. “Riavvicinare il pubblico a questo luogo magico – ha dichiarato Francesco Siciliano, presidente della Fondazione Teatro di Roma – significa riannodare il filo con le nostre radici, riscoprire il valore immortale dei classici e riflettere sul presente attraverso il linguaggio universale del teatro”.

Sul palcoscenico andrà l’alleanza tra beni culturali e attività culturali, come ha sottolineato Gianmarco Mazzi, sottosegretario alla Cultura, e anche l’emozione di assistere alla rinascita di un teatro, come espresso dal sindaco di Roma Roberto Gualtieri e dal presidente della Regione Lazio Francesco Rocca, rinascita che avrà un impatto anche sul tessuto sociale di Ostia, quartiere di Roma molto discusso.

 

 

(27 marzo 2025)

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