“La Giunta Rocca ha ribadito di voler far gravare sul Comune di Bracciano tutti i costi della gestione post mortem della discarica di Cupinoro, nonostante la normativa nazionale, con il decreto 36/2003 (in attuazione della ‘direttiva Discariche’) abbia già stabilito che la gestione post mortem spetta al gestore e non al Comune. Anche perché, è bene ricordarlo, in questi anni nella discarica di Cupinoro hanno sversato i propri rifiuti ben altri 24 Comuni dell’area limitrofa, non solo il Comune di Bracciano”. Così la consigliera regionale Pd del Lazio, Eleonora Mattia, a margine dell’interrogazione sulla gestione ‘post mortem’ della discarica di Cupinoro, nel territorio del Comune di Bracciano, svoltasi oggi in Aula alla Pisana.
“La Giunta Rocca oggi ha di nuovo negato la competenza della Regione liquidando la questione con uno stanziamento di risorse, tra l’altro ridotte, solo per il triennio 2025-2027 per poi fare scarica barile sul Comune riguardo alla gestione post mortem della discarica, che durerà circa 30 anni – spiega Mattia – E’ evidente che il problema rimane senza soluzione. Eppure la società ‘Bracciano Ambiente spa’, gestore del sito dal 2004 al 2014 e creata dal Comune, si è già fatta carico di oltre 20 milioni relativi ai due terzi dei costi della gestione precedente, dal 1991 al 2004, ad opera della società privata ‘Servizi ecologici ambientali spa’ cui era subentrata”.
“La Regione Lazio negli anni scorsi ha riconosciuto con ben tre delibere che avrebbe dovuto risarcire la società ‘Bracciano Ambiente spa’ per questi costi, così come poi confermato nel 2023 dalla sentenza del Tar. La Giunta Rocca intervenga, non solo per applicare quanto stabilito, ma per assumersi le proprie responsabilità e non lasciare soli il sindaco e i cittadini di Bracciano, così come proposto oggi anche con un emendamento alla variazione di bilancio, che riporta la competenza in capo alla Regione; ripristina il finanziamento di un milione per tre anni, ridotto dalla Giunta Rocca a 450mila euro annui; e prevede la possibilità di mantenerlo per tutti i 30 anni della gestione post mortem”, conclude Mattia.
(26 marzo 2025)
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