di Vittorio Lussana
Un po’ a sorpresa, becco l’amico Bobo Craxi sul canale Youtube Teledurruti, in compagnia di un esilarante Fulvio Abbate. Mentre il primo teorizzava un cambiamento di nome geofisico del mare Adriatico in “mare italiano”, il secondo abbaiava, seguendo la moda del momento inaugurata dalla deputata di Fratelli d’Italia, Augusta Montaruli.
I due interventi erano ovviamente ironici, funzionali a sottolineare il grado d’infantilismo che ha ormai raggiunto il dibattito politico in quest’epoca di nazionalismi al potere. Ci sarebbe da piangere, ma tutto sommato è meglio prenderla a ridere, dato che al peggio non v’è mai fine.
Tuttavia, la deriva è continuata, nello stesso giorno e quasi nelle stesse ore, su La7, dove abbiamo potuto ascoltare l’autorevole parere di tal Giovanni Sallusti, direttore di Radio Libertà Vattelappesca, impegnato a esprimere il seguente, profondissimo, concetto: “Dicono che siamo estremisti? Secondo me, gli estremisti sono gli altri: sono quelli del Green Deal”. Equiparando, in tal guisa, un gigantesco piano di riconversione del nostro modello economico e industriale, elaborato al fine di combattere l’effetto serra – cioè un fenomeno comprovato dal 99% della comunità scientifica mondiale – con il menefreghismo più qualunquista e provinciale. Ormai, un’opinione vale l’altra, praticamente. Tutto risulta sullo stesso piano: decenni di studi, ricerche e protocolli internazionali con il cicchetto di cognac al bar.
Non si stanno confrontando due visioni del mondo, bensì la politica contro il suo opposto: l’antipolitica più vuota e immobilista, che appiattisce ogni concetto sullo stesso piano, mettendo tutto assieme, nello stesso calderone. Un minestrone, praticamente. Forse perché la piattezza è diventata, improvvisamente, trasgressiva: non sappiamo giudicarlo, tutto ciò. Anche se poi, di fronte alla vera trasgressione, ci si rifugia nel moralismo più ottuso e bacchettone. All’improvviso e con un vero e proprio voltafaccia: un atteggiamento considerato normale, mentre invece è lo specchio fedele della nostra incoerenza e delle nostre contraddizioni.
Sia il popolo italiano, sia la comunità internazionale presa nel suo complesso, se la dovranno ricordare, questa fase storica. La dovrebbero “scrivere sui muri”, come dice Vasco Rossi, perché con l’aumento delle temperature terrestri e il conseguente scioglimento dei ghiacciai, vi sarà un drammatico innalzamento dei livelli dei mari, compreso l’Adriatico. Anzi, per il Mediterraneo sarà ancora peggio, in quanto bacino semichiuso. E quando, Dio non voglia, ci sarà mezza Italia allagata, pagheremo amaramente questo periodo di follie qualunquiste e piccolo borghesi.
Donald Trump risulterà giustificato nella sua grandiosa malvagità, perché verrà giudicato come un presidente degli Stati Uniti che ha scelto una strada ben precisa, per il proprio Paese. Sbagliata quanto si vuole, ma avrà effettuato una scelta. Noi, invece, come al solito dovremo affrontare una serie di drammatiche emergenze.
Dettate, esclusivamente, dalla nostra stupidità.
(11 febbraio 2025)
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