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Droga nascosta tra le siepi e transenne per nascondersi: sette arresti a Tor Bella Monaca

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Con blitz rapidi e mirati ed appostamenti silenziosi, ripetuti a più riprese negli ultimi giorni, la Polizia di Stato ha assestato un altro duro colpo alla rete dello spaccio nella periferia est della Capitale, colpendo al cuore la zona “calda” compresa tra Tor Bella Monaca, Ponte di Nona e la Borghesiana.

Sono sette le persone finite nel mirino degli agenti del VI Distretto Casilino e dei Falchi della Squadra Mobile, tutte colte in flagranza mentre vendevano droga o cercavano di disfarsene alla vista delle pattuglie.

Seguendo obiettivi mirati, i poliziotti hanno spezzato le arterie delle più note piazze di spaccio, attive h24, dove la droga viene “camuffata” nei modi più creativi: infilata sotto le siepi, nascosta tra le transenne stradali, dentro borselli, tasche dei pantaloni o persino nel telaio delle porte blindate delle abitazioni. In uno dei casi, gli agenti hanno documentato “un’attività di spaccio da manuale”, con clienti in auto che si fermavano sotto casa del pusher e scambi rapidi droga-denaro.

I primi quattro arresti sono scattati in via dell’Archeologia, strada “simbolo” del quartiere di Tor Bella Monaca.

A finire in manette sin da subito è stata una coppia di due giovani romani, che operavano in tandem per vendere cocaina. Sono stati i Falchi della Squadra Mobile a sorprendere la donna mentre, dopo aver recuperato la droga incastrata tra le transenne stradali, la rivendeva ai clienti di turno. Il tentativo del complice, posizionato a mo’ di palo, di avvisarla dell’arrivo della polizia è stato vanificato dal rapido intervento degli agenti. Dal nascondiglio inconsueto sono stati stanati 50 grammi di cocaina già suddivisa in dosi, 13 delle quali erano già state prelevate dalla giovane e riposte tra il cavo orale e la biancheria intima.

Sempre in via dell’Archeologia, sono finiti nel mirino degli uomini del VI Distretto Prenestino due giovani di origine tunisina, arrestati dopo un breve inseguimento nel corso del quale uno dei due ha tentato di disfarsi di alcuni involucri per sottrarsi alla presa. A seguito delle rispettive perquisizioni personali, sono state sequestrate 18 dosi termosaldate di cocaina e 5 di hashish, oltre a circa 800 euro in contanti.

Altri due arresti sono scattati tra Ponte di Nona e via Casilina, dove gli agenti, in distinti momenti, hanno intercettato due ventenni, un egiziano e un tunisino, sorpresi con più di 30 dosi al seguito tra crack e cocaina, già confezionate per la vendita al dettaglio, e più di 400 euro in contanti nel borsello o nelle tasche.

Tra quelli assestati, il colpo più duro è andato in scena nel quartiere Borghesiana. Il blitz è scattato dopo giorni di osservazione, quando i poliziotti del Distretto hanno seguito un trentunenne italiano in una sequenza di “prelievi” di dosi nascoste in una siepe, che poi pedissequamente consegnava all’acquirente di turno, in cambio della somma di denaro pattuita.

Guidati dal fiuto del cane antidroga Faro, gli agenti hanno poi proseguito il tiro nella sua abitazione, allestita come base operativa con droga nascosta tra i mobili ed il telaio della porta blindata. All’esito della perquisizione è stato sequestrato un quantitativo di circa 300 grammi, tra hashish e cocaina, e 530 euro in contanti.

L’operazione segue l’input della Questura di Roma, condiviso in sede di Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, teso a stringere il mirino dell’attenzione delle Forze dell’ordine nelle periferie e nelle zone più esposte al degrado e al narcotraffico.

Per completezza si precisa che, fermo restando che l’operato della Polizia di Stato è stato convalidato dall’Autorità Giudiziaria, le evidenze investigative sopra descritte attengono alla fase delle indagini preliminari e che, pertanto, per tutti gli indagati vige il principio di presunzione di innocenza fino ad un accertamento definitivo con sentenza irrevocabile di condanna.

Informa una nota stampa pubblicata integralmente.

 

 

(18 ottobre 2025)

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