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RETE #NOBAVAGLIO. La commemorazione di Ramelli a Nettuno strumentalizzata per delegittimare l’antifascismo

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di Redazione Lazio

La Rete #NoBavaglio esprime profonda preoccupazione e indignazione per quanto accaduto il 3 maggio 2025, durante l‘evento commemorativo dedicato a Sergio Ramelli presso l’Hotel Astura di Nettuno.

Una nostra collega giornalista, presente sul posto per documentare l’iniziativa, ha rivolto una domanda legittima e civile a un consigliere comunale presente: “Cosa ne pensa dello slogan Mai più antifascismo, utilizzato per pubblicizzare l’evento?”

La risposta non è stata una posizione politica né un confronto democratico, ma un’espressione intimidatoria: “Mi denunci”. Una frase che, pur non volgare, sottintende un fastidio verso il giornalismo critico e un tentativo implicito di mettere a tacere chi fa domande scomode, in palese violazione del diritto di cronaca. Ancora più grave è il fatto che quello slogan – Mai più antifascismo! – sia stato non solo affisso pubblicamente nel manifesto dell’iniziativa, ma anche pubblicato dal quotidiano Il Tempo, che ha dato visibilità all’evento con tale frase senza alcun contesto o presa di distanza. Un messaggio di questo tipo, in aperto contrasto con i principi costituzionali della Repubblica Italiana, appare come una provocazione ideologica e una legittimazione pericolosa di tesi revisioniste.

Nel giorno della Giornata Mondiale della Libertà di Stampa, denunciamo con forza questo doppio episodio: la strumentalizzazione della memoria storica e l’attacco all’antifascismo, che è fondamento della nostra democrazia; la pressione e il tentativo di intimidazione verso una giornalista impegnata nel proprio lavoro. L’antifascismo non è una provocazione: è la base della nostra Costituzione.
Zittire una giornalista è un attacco alla democrazia.

 

 

(3 maggio 2025)

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