di Redazione Spettacoli
Le agitate sono le donne che abitavano il padiglione XVII del Santa Maria della Pietà, un mondo-nel-mondo di cui sono parte La Pina, Anita, Rossana e Mara. Quattro donne che potrebbero essere 400, le cui storie vere, verosimili a tratti reali e a tratti no, sono il frutto di lunghi mesi di ricerche sulle testimonianze delle internate. Da qui nasce lo spettacolo “Santa Maria della Pietà-Le Agitate”, scritto da Luisa Casasanta e Orazio Rotolo Schifone, che sarà in scena all’OFF/OFF Theatre da mercoledì 9 a domenica 13 aprile 2025. Masaria Colucci, Luisa Casasanta, Aura Ghezzi, Laura Mazzi, Edoardo Purgatori, Mattia Teruzzi e Elena Vanni sono gli interpreti della pièce, in una produzione S.D.I. srls.
La vita e la storia di ognuna delle agitate, diventano il pretesto narrativo per immergere lo spettatore tra qui corridoi e quelle stanze che furono abitate fino alla legge Basaglia del 1978: una realtà inaudita ma dimenticata, il cui recupero ha costituito il punto di partenza della ricerca artistica degli autori. I racconti sul Padiglione XVII e le sue ospiti agitate, costrette per anni a subire docce fredde, isolamento, shock insulinici, febbri indotte ed elettroshock, rappresenta un terribile quanto lampante spaccato dell’oppressione femminile di Stato, legalizzata ed addirittura “medicalizzata”.
L’operazione artistica dietro lo spettacolo Santa Maria della Pietà nasce dal bisogno di ri-vivificare quelle storie, ri-immaginarle nei loro piccoli gesti quotidiani, nelle loro (r)esistenze frammentate, nei pensieri pseudo-lucidi e in immaginifiche evasioni, andando a costruire un tracciato emotivo-esperienziale in due atti dalla narrazione ibrida e sperimentale, che mescoli la drammaturgia contemporanea, il racconto per immagini, la poesia, il flusso di coscienza e la denuncia politica.
Santa Maria Pietà è un esperimento multi- linguaggio per un’opera teatrale inquieta, una sorta di reportage poetico dal registro misto e dalla struttura polifonica, che intende restituire tutta la complessità di quattro esistenze spezzate nella loro libertà di espressione femminile, etichettata come insana e pericolosa.
Le Storie
La Pina tutti i giorni si alza e si pettina faccia al muro, di fronte al disegno sgangherato di un volto che le assomiglia. A chi glielo chiede, risponde che si sta specchiando: i vetri in camerata non ci possono stare, e il ritratto se l’è fatto da sola, di quando era giovane, “così le rughe non mi vengono mai”.
Anita parla poco, e ogni mese nasconde un libro diverso sotto al materasso; glielo porta Adriano, l’infermiere buono, che è innamorato di lei da quando è arrivata, anche se lei non sorride mai. Sul fascicolo di Rossana si legge “Denunciata dal marito a condurre una vita scioperata lontana dal tetto coniugale”; diagnosi: schizofrenia.
Se non ti conosce, Rossana ti racconta tutto una volta sola, nei dettagli, e poi della sua famiglia non si deve parlare più. E nessuno osa farlo: quando era nella Resistenza ha ammazzato un fascista.
Nessuna di loro crede in Dio, ma questo a Suor Maria non interessa; non si aspetta certo di trovare un afflato di fede nelle donne guaste e depravate a cui cambia le lenzuola ogni giorno. Eppure, l’arrivo di una riottosa ragazza fulva dalla gonna insanguinata mette seriamente alla prova la sua carità cristiana: Mara lì dentro non ci vuole stare, urla la sua sanità dalle fasce di contenzione e promette di farla pagare a tutti.
Ma il Padiglione XVII non è un posto che ammette rivolta, specie da quando a dirigerlo è tornato il temutissimo “Elettricista di Monte Mario”: il Dottor Pugni sa come gestire questo luogo abbandonato dal Signore, basta solo un po’ di metodo. D’altronde, come lui sostiene, “il dolore fisico ha una grande valenza educativa: è solo così che imparano le bestie”
Un prologo e due atti brevi per raccontare le vite “non conformi” di 4 donne nella Roma degli anni ‘70, storie che appartengono alla dolorosa schiera dei casi di violenza e abuso emersi dopo le inchieste sul Santa Maria della Pietà: un luogo in cui “bonificare” la femminilità storta perché libera, quella che ha sempre rappresentato una minaccia per la cultura patriarcale. Uno spaccato tanto crudo quanto profondamente umano e un epilogo figlio di secoli di
indifferenza sulla violenza psichiatrica, per liberare quelle vite dimenticate dallo stigma della colpa. Per restituire al mondo quella voce perduta che ancora urla fra le mura del SMDP.

Da mercoledì 9 a domenica 13 aprile 2025
Presso OFF/OFF Theatre
in Via Giulia, 20
Roma
dal martedì al sabato h. 21.00
domenica h. 17.00
SANTA MARIA DELLA PIETÀ
Le Agitate
drammaturgia Luisa Casasanta
con
Masaria Colucci – La Pina; Luisa Casasanta – Mara;
Aura Ghezzi – Anita; Laura Mazzi – Suor Maria;
Edoardo Purgatori – Dr. Pugni; Mattia Teruzzi – Adriano;
Elena Vanni – Rossana
aiutoregia Rebecca Righetti
responsabile scene Jean Paul Ame – assistente costumi Riccardo Marcatili
foto locandina Giovanna Onofri
(7 aprile 2025)
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