“Roma non può correre il rischio di perdere pezzi della sua identità culturale: negli ultimi anni, troppi cinema storici hanno abbassato le serrande, vittime di una logica di speculazione che trasforma luoghi di cultura in supermercati o residenze di lusso. È inaccettabile che spazi dedicati alla socialità e alla diffusione del sapere vengano svenduti alla rendita immobiliare, privando interi quartieri di presidi culturali fondamentali.
Sale come l’Embassy, il Maestoso, l’Avorio, o l’Horus, per citarne tre fra le decine di dismesse, sono ormai simboli di un degrado inaccettabile.
Alleanza Verdi Sinistra chiede al Sindaco Roberto Gualtieri, all’Assessore alla Cultura Massimiliano Smeriglio e all’Assessore all’Urbanistica Maurizio Veloccia di assumere una posizione chiara e decisa contro questa deriva, e di adottare misure concrete per tutelare il patrimonio cinematografico della Capitale.
Non possiamo accettare che Roma, città che ha fatto la storia del cinema, rischi di diventare un deserto culturale, piegata agli interessi di pochi speculatori.
È necessario avviare un censimento dei cinema chiusi e in disuso, vincolandoli alla loro funzione originaria.
Chiediamo l’adozione di strumenti urbanistici che impediscano la trasformazione selvaggia di questi spazi, prevedendo al contempo incentivi e sostegni per chi vuole riaprirli con progetti culturali sostenibili, ed incentivando la multifunzionalità delle sale, consentendo di associare alla proiezione dei film la possibilità di svolgere altre attività: mostre, conferenze, librerie, ed una disciplinata presenza di spazi in cui ci si possa incontrare anche solo per prendere un caffè.
Serve un piano strategico, con cui Roma Capitale coinvolga anche la Regione, per rilanciare le sale cinematografiche come centri di aggregazione, creatività ed incontro.
Condividiamo le preoccupazioni espresse recentemente dall’ex deputato Marco Miccoli sulle pagine del Corriere della Sera e pensiamo che occorra avviare immediatamente un luogo pubblico di confronto con cittadini, associazioni movimenti e lavoratori del settore per tutelare questi spazi culturali.
AVS sarà in prima linea per difendere il diritto alla cultura e per contrastare la svendita della città. Roma ha bisogno di cinema vivi, non di nuovi centri commerciali.”
(27 marzo 2025)
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