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Aggredisce un minore che indossa la kippah. Arrestato dalla Digos

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I fatti risalgono al 29 gennaio scorso, quando un minore che indossava la kippah, in via Nazionale, a Roma, in compagnia della madre, è stato avvicinato da un soggetto che lo ha colpito a mani nude. L’autore del gesto, identificato per un cittadino egiziano trentatreenne, dopo la segnalazione scattata all’112N, è stato rintracciato a poca distanza da personale della Digos, nonché dagli agenti del Commissariato di PS Trevi campo Marzio e Trastevere.

Da quanto ricostruito, l’autore dell’aggressione, nelle fasi immediatamente successive agli atti rivolti al predetto minore, si è poi scagliato contro un esercente commerciale della zona, che era intervenuta per difendere le vittime del gesto. In tale frangente, lo stesso aggressore ha altresì impugnato una bottiglia in vetro che ha estratto da una delle tasche degli indumenti indossati. Il quadro indiziario, tracciato sulla base delle ricostruzioni fornite dalle vittime, ha trovato poi conferma attraverso l’immediata analisi delle immagini registrate dagli impianti di videosorveglianza utili che sono state acquisite dagli investigatori. Il soggetto, all’esito degli approfondimenti investigativi, è stato arrestato per tentato deformazione dell’aspetto della persona mediante lesioni permanenti al viso attraverso l’utilizzo di oggetti atti ad offendere. Provvedimento restrittivo è poi convalidato dalla competente Autorità giudiziaria.

Il soggetto, rivelatosi senza fissa dimora e non gravato da significativi precedenti di polizia, risulta titolare dello status di protezione internazionale nel territorio italiano. A riguardo, sono in corso gli approfondimenti a cura dell’Ufficio immigrazione della Questura al fine di valutare la posizione dell’arrestato sul territorio nazionale, in stretto raccordo con l’autorità giudiziaria titolare delle indagini.

Per completezza si rappresenta che le evidenze informative ed investigative descritte attengono alla fase processuale delle indagini preliminari ed il soggetto non è da considerarsi colpevole fino a sentenza passata in giudicato.

 

 

(3 gennaio 2025)

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