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Quelli che andavano cercando “Maria pe’ Roma”

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di Vittorio Lussana

Dopo l’ennesima visita psicanalitica – perché per me tale è la partita Roma-Atalanta, in quello che fu il mio stadio da ragazzo, quando ci passavo le giornate scottandomi ogni anno sotto al sole – devo assolutamente affermare qualcosa di molto preciso: a Roma, nessuno sta capendo più nulla. Ma niente di niente, proprio.

La squadra giallorossa è lo specchio dell’impazzimento collettivo di una città che ormai esprime giudizi sbagliati su tutto e tutti, senza alcun criterio e in base a impressioni segmentate, totalmente momentanee; dove se sei uno bravo nel tuo lavoro ti mandano via; in cui più non vali un cazzo e più stai simpatico a tutti. Una capitale in preda a una confusione da ubriacatura molesta, che mescola il romanesco del Belli col vernacolo più trucido e greve.

La persona più normale, a Roma, è il sindaco Gualtieri, che dichiara con candore che dei 204 progetti finanziati per il Giubileo del 2025 “ne sono già stati completati 4”. Stiamo a dicembre, Robbé!!! Manca meno di un mese al Giubileo: e quando cazzo finisci? In quello del 2050?

L’Atalanta è una squadra che ormai vola sulle ali dell’entusiasmo, guidata da un allenatore straordinario, accolto, a sua volta, in una società eccezionale, che gli ha dato modo di pianificare 8 anni di lavoro affinché sperimentasse tutte le sue idee e intuizioni, nella più limpida delle tradizioni mutualiste italiane, che tanto servirebbero anche al resto di questo Paese. Perché non sono solo i romani a scegliere gli incapaci in ogni ambito e settore: basta accendere la televisione, per vedere gente inventata dappertutto. Sempre le persone sbagliate nel posto sbagliato. Sempre e regolarmente!!!

Il mutualismo non significa copiare l’Ajax sic et simpliciter: vuol dire riadattarlo in modalità aggressiva; vuol dire prendere a prestito un’idea, non estrarla di peso per poi fare un casino del diavolo; vuol dire affiancare a quest’idea la capacità di valorizzare i giocatori, sia che provengano da Zogno, in alta Val Brembana, sia dall’Aston Villa; vuol dire che dovevate accorgervene prima che la società stava cambiando e dovevate fare più figli. E andate pure a lamentarvi a Omnibus, con certe rughe in viso che puoi inviarci un fax.

Ormai a Roma s’incontra solo gente con la memoria di un pesce rosso, in cui il giorno dopo gli devi ripetere quel che doveva già fare il giorno prima. Sembra una sindrome da senilità precoce o da arteriosclerosi galoppante: 3 allenatori in 3 mesi avete cambiato a Trigoria. Ma cosa cazzo andavate cercando? Maria pe’ Roma, come m’insegnavate voialtri, quando avevate un’identità?

Gente che cambia idea dall’oggi all’oggi, che non tiene mai ferme le carte in tavola, nemmeno con una pistola puntata alla tempia: se hai giocato male non puoi tirar su il settebello. Non puoi pretendere di riaverlo perché, altrimenti, ti metti a frignare come un ragazzino. Ai tempi dei Viola e dei Sensi queste cose non succedevano, ragazzi: volete rendervene conto?

Perché devi spiegare a gente con una Laurea in tasca, quando va male, cosa sia il mutualismo? Che se gli spieghi cosa sia il cacciavite riformista sembri uno che “parla difficile”? Che se teorizzi qualsiasi tipo di laicità, anche quella più intrisa di valori cristiani, sei un immorale che vuol diffondere la “frociaggine”? Che in chat ti pongono una domanda e leggono la risposta una settimana dopo: ma me lo avevi chiesto tu, Cristo santo! Se vai a duecento all’ora e fai tutto di fretta, poi è chiaro che non capisci una sega, no?

Adesso spetta a Claudio Ranieri ridare una compattata a ‘sta squadra, selezionata in estate a cazzo di cane. A cazzo di cane!!! Fossi stato in lui, vi avrei mandato a quel paese alla prima telefonata. Lo avevo già intuito in agosto che stavate facendo un casino, spendendo e spandendo allegramente. Esattamente come l’Atalanta, voi avete un buon vivaio giovanile: quello dei Bruno Conti da Nettuno, dei Francesco Totti da Porta Metronia, degli Agostino Di Bartolomei da Tormarancia. Ma mi spiegate cosa vi hanno fatto i giovani, per odiarli così tanto?

Voi volete tenere insieme il vecchio con il nuovo e neanche lo sapete fare. E vi comportate da cattolici reazionari, continuando a non capire che un conservatore non è uno che conserva tutto e non butta via mai niente, come in un episodio di ‘Sepolti vivi’. Siete ormai tutti quanti fuori di testa: mi dispiace, ragazzi. Mi dispiace tantissimo. Perché io Roma l’ho amata veramente.

E l’amo ancora oggi.

 

 

(3 dicembre 2024)

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