di Vittorio Lussana
Dev’essere una sindrome, perché altra spiegazione non c’è. E la chiamerei: sindrome dell’armadio, la quale produce una visione del mondo limitata, come se si fosse vissuti stipati dentro a un guardaroba e solo oggi si scoprisse che qualcuna, come Benedetta Pilato, ai principi di de Coubertin ci crede ancora.
Elisa Di Francisca, la campionessa olimpica di scherma di Londra 2012, ha commentato con frasi sdegnose un’intervista di Elisabetta Caporale alla nuotatrice Benedetta Pilato, contenta ugualmente di essere arrivata quarta nella propria disciplina sportiva. E cioè fuori dal podio per un centesimo di secondo (“proprio stronzo”, cit.), tra l’altro. Siamo ormai totalmente incapaci di aprirci al punto di vista dell’Altro: stiamo diventando irriconoscibili. Non si apprezzano l’eccezionalità e i sentimenti più miracolosi delle persone. E si giudica tutto e tutti secondo criteri a senso unico. Eccolo qua il vero “pensiero unico”, che come tale risulta proprio perché impera la banalità. E cioè che, nella vita, conta solo vincere.
Questi non hanno memoria di nulla. E’ inutile che insistiamo con questa gente. Aveva ragione Pasolini: ormai, sono tutti omologati. E dei princìpi di de Coubertin non hanno mai sentito parlare: non hanno proprio memoria del fatto. Poi si lamentano quando, terminata la fase dei successi giovanili, vanno in depressione, anziché essere contenti che ci siano ancora persone come Benedetta Pilato, le quali dimostrano una personalità limpida e positiva.
Un pessimismo sempre più fosco e plumbeo circa le potenzialità umane, ci sta lentamente portando l’egoismo più cupo e ottuso nei confronti del prossimo. Un pensiero da già arrivati o da finale di carriera, che non corrisponde affatto al pessimismo poetico di Giacomo Leopardi, né a quello ingegnoso di Antonio Gramsci, di cui tanto si riempiono la bocca. Qualcuno lo spieghi anche a Di Francisca, per favore. E fatele anche sapere che, da oggi, le sue medaglie olimpiche conteranno assai meno, anche se composte da metalli solidi, che si vedono, si toccano e si pesano: può tranquillamente portarle al Monte di Pietà.
Avere dei sani princìpi corrisponde all’aria che respiriamo: essi non si toccano e non si vedono, ma sono fondamentali per vivere.
(30 luglio 2024)
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