di Vittorio Lussana
Mentre a Venezia stanno indagando tutti quanti e a Genova si discute se il presidente della regione Liguria, Giovanni Toti, debba dimettersi o meno, a Roma si litiga con Josè Mourinho, ex allenatore della squadra giallorossa e attualmente alla guida tecnica del Fenerbahace, per l’acquisto di En-Nesyry, il centravanti del Valencia in scadenza di contratto.
Forse, lo special one ha il dente avvelenato. O forse, i Friedkin continuano a cedere giocatori per poter avere i 20 milioni di euro necessari per ingaggiare il calciatore marocchino. Intanto, il popolo giallorosso spera che qualcuno dimostri di avere una visione di squadra ben precisa. A cominciare da De Rossi, il quale è chiamato a dimostrare, dopo il 6° posto della passata stagione, di poter essere la vera testa pensante della capitale.
Nel frattempo, l’Atalanta sta mettendo a segno colpi su colpi. E non ha ancora perfezionato la cessione di Koopmeiners alla Juventus, probabilmente per tutti i problemi di bilancio dei bianconeri, evidenziati anche dalla bella inchiesta di Giovanna Boursier sull’universo Stellantis. Gli Elkann, infatti, adesso hanno tutti gli stipendi di Repubblica sul groppone: gente che va dire in televisione che i tentativi di moderazione tra centrodestra e centrosinistra sarebbero “macchiettistici”, mentre loro sono duri e puri, perché pagati dal “sciùr padrùn dale braghe bele bianche”. Sarà anche così, ma da quelle parti sentiamo odore di nuovi casini in arrivo. Per intanto, la Juventus sembra paralizzata. E non si capisce se sia in grado di definire l’acquisto del centrocampista olandese.
L’Atalanta, nel frattempo, ha preso Zaniolo per poter avere un fantastista dietro alle spalle delle sue punte, Scamacca e Lookman; Godfrey e Brescianini per l’eventuale dopo-Koopmainers; e il ghanese Sulemana come tappabuchi a centrocampo: una squadra praticamente da scudetto.
Tutto molto bello, ma un avvertimento a Gasperini vogliamo darlo lo stesso, proprio ripensando alla Roma dei tempi che furono, quella di Falcao, Bruno Conti e Agostino Di Bartolomei: quella squadra sapeva amministrare e addormentare molti incontri, soprattutto in trasferta. Occhio, che gli scudetti si vincono anche così. La rivoluzionaria Atalanta di Gian Piero Gasperini perde ancora troppi punti per strada, perché con il suo 3-5-2 molto aggressivo, la maggior parte delle volte, o si vince, o si perde.
Se il Gasp riuscirà a risolvere anche quest’ultimo rebus, individuando nuove variazioni sul tema, poi si possono anche perdere due partite con la squadra campione d’Italia in carica vincendo, ugualmente, il tricolore. Se si sta puntando a quello, ovviamente.
Per quanto riguarda, invece, la Roma di oggi, a Trigoria dovranno sapersi guardare soprattutto da una classica trappola: quello di José Mourinho, per quanto solo parzialmente riuscito, era comunque un progetto di squadra, interrotto il quale, esso va assolutamente sostituito con un altro progetto. Altrimenti, si rischia di finire in mezzo al guado.
(16 luglio 2024)
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