Tre notizie stanno dominando nella capitale: 1) gli imbecilli che continuano a scrivere minchiate sul Colosseo (non in merito al Colosseo, bensì proprio sui muri dell’antichissimo anfiteatro Flavio); 2) il caldo spaziale, che quest’anno ha superato ampiamente i 40 gradi, in barba ai negazionisti del global warming; 3) le polemiche esplose sul progetto di riqualificazione del centro storico di Roma, definito dall’archeologo Carandini – e da altri – “un parco divertimenti a tema, una sorta di Disneyland”.
Ve la faccio breve, così ci sbrighiamo: in merito alla prima notizia, in pochi giorni si è ripetuto, per ben 3 volte, che qualche cretino o cretina abbia inciso il proprio nome o quello della fidanzata sulle mura del Colosseo. E i romani si sono domandati: “Ma che cazzo scrivono ‘sti cojoni? Ma noi, quando andiamo in casa d’altri, ci mettiamo a imbrattare i monumenti loro”?
Per una volta, i romani hanno pienamente ragione: che gusto c’è nello scolpire con un taglierino o una chiave sui muri del Colosseo? Siccome è capitato che una Tizia te l’abbia data, caro turista, devi farlo sapere a tutto il mondo? Esticazzi, non ce li metti? O forse, volevi far sapere che hai visitato i nostri monumenti durante una caldissima giornata del mese di luglio del 2023? Fanno bene i baristi e i commercianti a spennarvi come polli anche solo per l’acquisto di una bottiglietta d’acqua: almeno servite a qualcosa, cari turisti, dato che venite qua a fare solamente casino.
Certo, non si può neanche blindare l’immenso patrimonio architettonico di Roma: praticamente, si finisce col militarizzare la città. Ma inasprire le pene contro chi commette questi scempi potrebbe servire da deterrente. Hanno beccato persino una ragazzina svizzera di 17 anni, mentre cercava di scrivere le proprie iniziali. E i genitori hanno anche domandato: “Ma perché? Che male c’è”? C’è di male che voi vedete il sole solamente per un’ora al giorno, cari turisti svizzeri, per poi tapparvi in casa per il freddo. Qui, invece, si può star fuori fino a tardi e, quindi, intervengono delle regole civiltà pubblica e di tutela del patrimonio. Altrimenti, restate dalle vostre parti a fare il formaggio coi buchi, dato che non avete altro da mostrare al mondo. Pure gli svizzeri ci si mettono, adesso. Per la serie: “Anche le pulci hanno la tosse”…
La seconda notizia, quella del “caldo infernale”, è girata per tutto il mondo, dall’americana Cnn alla britannica Bbc, approdando fin sulle colonne del Times. E’ vero: ci ritroviamo con un sole bruciante, che non permette nemmeno di fare 100 metri per andare all’ufficio postale. Ciò è dovuto anche ai nostri architetti, che nonostante un patrimonio di parchi e ville assai ricco, negli ultimi 30 anni si sono messi a progettare esclusivamente piazze d’armi. Perché anche tra gli urbanisti, trovarne uno che non sia fuori di testa è diventato difficilissimo.
A proposito di deliri di onnipotenza, Andrea Carandini e Giodano Bruno Guerri hanno criticato il progetto di riqualificazione del centro storico di Roma, muovendo al Comune l’accusa di “mutazione urbanistica in stile disneyano” o come parco dei divertimenti. C’è pure una polemica intorno a un ascensore, che a quanto pare verrà inserito nel Foro Traiano. Ovviamente, si tratta di polemiche eccessive: l’idea-guida del progetto è proprio quello di riunire tutto il centro storico col rione Monti e il colle Palatino, fino a oggi isolati. C’è persino qualche romano che sul Palatino, antico luogo di fondazione dell’Urbe, non c’è mai stato. Perché anche tra i romani, qualche testa fracica, come si dice da queste parti, si trova sempre.
In ogni caso, le critiche mosse sono le classiche invidie accademiche di chi, indirettamente, afferma che avrebbe saputo far meglio. Fosse vero, Roma non si ritroverebbe nelle condizioni in cui versa. Ognuno deve dire la sua, per forza. Anche quando ciò non viene richiesto da nessuno. E bisogna assecondare questa gente come si fa con i malati di mente: “Va bene, siete meglio voi. Sicuramente…”.
(18 luglio 2023)
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