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Omofobia, Gaynet si rivolge a Bergoglio: “Condanni le terapie riparative invece di associare omosessuali a morti e malati”

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di Redazione LGBTIQA+

“Nonostante il coming out di massa nella chiesa cattolica tedesca di pochi giorni fa con la campagna #OutinChurch, Papa Francesco continua nella sua ambiguità di fondo sul tema omosessualità”, lo scrive in una nota Rosario Coco, Segretario Nazionale Gaynet.

“Durante l’udienza generale di oggi si è rivolto ai genitori che hanno problemi con i figli, ponendo sullo stesso piano ragazzi che fanno “ragazzate” con malattie gravi o che scoprono un orientamento sessuale diverso dalle attese. Non basta dire non condannate quando poi si parla di accompagnare questi figli in un percorso non meglio precisato che ha tutte le caratteristiche della redenzione dal peccato. Le parole di Bergoglio – continua Coco – imbellite dal ‘non condannate i vostri figli’, lasciano di fatto le porte aperte all’idea dell’omosessualità come problema e come scelta di vita, senza scalfire le convinzioni di chi crede nella possibilità di convertire l’orientamento sessuale di una persona. Se Bergoglio vuole davvero evitare che i genitori condannino i figli omosessuali, si esprima nettamente per la depenalizzazione dell’omosessualità nel mondo e contro le cosiddette ’terapie di conversione’, che nella giornata di ieri sono state appena condannate Francia (dopo Germania e altri Paesi UE) con una legge votata all’unanimità dai due rami del Parlamento. Milioni di persone LGBTI – conclude la nota stampa – che ancora oggi soffrono a causa della dottrina cattolica ne trarrebbero enorme beneficio”.

 

(26 gennaio 2022)

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