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Valle Aurelia: presidio contro l’omofobia. “Ridicolo avere Unioni Civili e non una Legge contro l’Omofobia”

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di Redazione, #noomofobia

Si è svolto questo pomeriggio nei pressi della stazione metro Valle Aurelia in Roma il presidio a seguito dell’aggressione a Jean Pierre Moreno. La manifestazione è promossa da diverse realtà LGBTI, universitarie e sociali, quali Prisma – Collettivo LGBTQIA+ Sapienza, Marielle – Collettivo femminista e LGBTQIA+ Roma Tre, Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli, Gaynet Roma, Associazione Famiglie Arcobaleno, Link Roma, Rete Genitori Rainbow, UAAR Circolo di Roma, Taboo – Collettivo Transfemminista Sapienza, Altro Ateneo Tor Vergata, Unione degli Studenti Roma, I Sentinelli di Roma, Rete degli Studenti Medi Lazio, AGEDO Roma, Link Roma Tre, Link Sapienza, Di’ Gay Project, Associazione Libellula, Ufficio Nuovi Diritti CGIL Nazionale, Ufficio Nuovi Diritti CGIL Roma e Lazio, ArciSparwasser, Collettivo UgualMente Frosinone, Non Una Di Meno Roma, Associazione Melitea.

Tra gli interventi, lo stesso Jean Pierre Moreno, in rappresentanza di Gaynet Roma si è espresso duramente sull’immediata necessità di calendarizzare la legge Zan: “Io sono stanco, dopo quello che mi è successo, di essere preso in giro da politici che fanno finta di non sapere cosa è un crimine d’odio. La mia denuncia non finirà nel database dei crimini d’odio delle forze dell’ordine e questo è inaccettabile. E’ assurdo che l’On. Meloni esprima solidarietà e poi dica che la Legge Zan serve ad insegnare l’omosessualità ai bambini. L’omosessualità non si insegna ma si vive e si scopre, come l’eterosessualità ed è per questo che bisogna insegnare il rispetto nelle scuole e questa legge è un punto di partenza anche per questo. Io sono rifugiato e vengo da una dittatura [Nicaragua], ma trovo paradossale che in un Paese europeo come l’Italia, dove ci sono le unioni civili, non ci sia una legge che permetta di denunciare per crimine d’odio una persona che picchia una coppia omosessuale che si bacia. E poi, vorrei sapere dai senatori della LEGA, con quale coraggio avete annullato questa settimana la riunione che poteva calendarizzare la legge Zan? Fermate questa ipocrisia, sostenete  questa legge!”

“Le parole di Jean Pierre – ha dichiarato Rosario Coco,referente di Gaynet Roma –  sono la migliore risposta a chi sta cercando di sminuire i fatti dicendo che le leggi vigenti sono sufficienti contro l’omofobia. E’ scandaloso che si continui a negare l’impatto dell’odio omotransfobico, sulla persona, sul gruppo sociale che rappresenta, sull’intera comunità e su tutti coloro che possono essere comunque vittima di un determinato pregiudizio se identificati come membri di una comunità. Leggi di questo tipo sono state approvate in tutta Europa, tranne in quattro paesi tra cui la Polonia. Se per la destra che nega la legge Zan il modello è la barbara persecuzione delle persone LGBTI  e dei diritti delle donne che sta avvenendo in quel Paese lo dica apertamente, risparmiandoci ipocriti attestati di solidarietà. Chi è contro la legge Zan nega le realtà dell’omotransfobia, della misoginia e dell’abilismo.  Chiediamo a tutti i senatori e le senatrici di ascoltare il monito lanciato dalla petizione di Da’ Voce al Rispetto e votare questa legge!”.

 

(28 marzo 2021)

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