di Daniele Santi #Politica twitter@GaiaitaliaRoma #Maiconladestra
In una lunghissima intervista a “Che Tempo Che Fa” nella quale Luigi Di Maio ha descritto l’Italia dal punto di vista del mondo dei sogni e del paese dei balocchi, un’Italia inesistente raccontata ad uso e consumo del suo partito e del governo di cui fa parte e per nulla aderente alla realtà, il ministro degli Esteri è riuscito anche a dire che i deputati e senatori del M5S si sono già tagliati gli stipendi. L’affermazione, come anche Luigi Di Maio sa, non corrisponde al vero.
Il M5S è obbligato dal suo padrone Davide Casaleggio a versare un obolo alla Piattaforma Rousseau, o Casaleggio associati che dir si voglia, che consiste in una percentuale dello stipendio che percepiscono con soldi pubblici che finiscono in parte nelle casse di una srl privata che gestisce le piattaforma dove si decidono i candidati che guadagneranno soldi pubblici versando una percentuale nelle casse della srl privata. E Davide Casaleggio è incazzatissimo, e nel M5S si scannano, perché da un lato Casaleggio si lamenta che i deputati e senatori non versano l’obolo e dall’altro gli eletti si sono rotti le scatole di versare i soldini. Questo non è essersi tagliati gli stipendi come ha detto Luigi Di Maio a “Che Tempo Che Fa” è un’autotassazione interna, e crea tutti i casini che creano le autotassazioni interne.
Che poi ognuno di loro, personalmente e per scelta personale o del Movimento intero, decida di donare denaro a chi vuole, è un’altra questione. E non si chiama “taglio dello stipendio”.
(27 settembre 2020)
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