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Se il M5S finanzia la propaganda sovranista anti-Italia di Salvini e di Fratelli d’Italia

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di Daniele Santi #Lopinione twitter@GaiaitaliaRoma #Politica

 

La denuncia de Il Riformista che cita il coordinatore della segreteria di +Europa Giordano Masini, prende vita dalle sue dichiarazioni che parlano di “uso improprio dei fondi dei gruppi parlamentari che non possono finanziare la propaganda elettorale”.

Chiediamo un intervento immediato del presidente Fico e del Collegio dei questori, trattandosi di un uso improprio dei fondi dei gruppi parlamentari che non possono finanziare attività di propaganda elettorale. Alla faccia dei risparmi sul taglio dei parlamentari propagandato dai grillini».

La faccenda è delicata perché M5S, Lega e Fratelli d’Italia sarebbero ufficialmente avversari in Parlamento, ma andrebbero d’amore e d’accordo fuori dal transatlantico dove, addirittura, il M5S avrebbe finanziato la pubblicità per il “Sì” della destra estrema italiana di Salvini e Meloni. Una propaganda, secondo noi, anti-Italia. Questo nonostante i pezzi grossi della Lega si siano schierati per il “No” alla raffazzonata e antidemocratica riforma che il M5S spaccia per miracolosa. I post sono visibili alla pagina Facebook “Io Voto Sì”, anzi “Iovotosì”, 291 like e una lunga serie di post del M5S inneggianti al “Sì” al referendum.

Va detto che non abbiamo trovato traccia, online e sulla pagina, dei post segnalati da Il Riformista, perché la rete non perdona a meno che tu non cancelli ciò che hai fatto, ma sei poi qualche malvagio giornalista comunista ha praticato l’orribile pratica dello screenshot di te rimane comunque traccia, e sui quali erano visibili chiaramente (in alto, nel quadretto) che si tratta di post sponsorizzati dal Gruppo M5S della Camera.

Ecco dunque svelata, una volta di più, la natura ambigua del M5S che non dice mai ciò che fa sul serio, che mantiene in piedi un’alleanza, ma anche un’opposizione e che, una volta dentro la scatoletta di tono, oltre a mangiarne il contenuto gustandoselo fino alla fine, ne approfitterebbe anche per gestire in modo allegro regolamenti e denari pubblici.

Insomma la tanto sbandierata onestà che si pretende naturalmente non si paryica se non a parole. Ora attendiamo l’agognato ritorno di Alessandro Di Battista così che il ritorno alle comiche in bianco e nero (soprattutto nero) sia completato.

 

(18 settembre 2020)

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