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San Lorenzo, le segnalazioni dei cittadini ignorati e gli interventi politici ad uso elettorale

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di Giancarlo Grassi #Roma twitter@gaiaitaliacomlo #Cosa?!?

 

I residenti nella zona di San Lorenzo, tristemente alla ribalta in queste ore per le note vicende che non staremo a ripetere, da tempo denunciavano la situazione. Si sono costituiti in comitati, hanno girato video, inviato email, petizioni, chiesto appuntamenti, chiusi buchi nelle case abbandonate per impedire lo svacco dell’illegalità dovuta a disperazione, della disperazione illegale o di chi semplicemente vuole delinquere perché gli va, hanno a più riprese reso noto denunciato ciò che stava accadendo: in risposta hanno ricevuto solo silenzio ed indifferenza. Poi, improvvisamente, alla vigilia dell’appuntamento con la giustizia della Sindaca che se condannata potrebbe essere costretta a dimettersi, ecco il miracolo. L’apparizione, come una madonna sfrancicata, del ministro dell’Interno che si prende applausi, fischi e contestazione, compie un’altro capolavoro di opportunismo politico che più capolavoro d’opportunismo non si può: appare, sloganeggia, grida, si incazza e se ne va.

E candida, dicono, Giulia Buongiorno alle prossime elezioni capitoline.

Questo è il sunto della tragedia di San Lorenzo: la politica sciacalleggia sulla morte di una sedicenne, ne fa carne da pubblicità, tritura lo spirito compassionevole e lo mescola al finto buonismo da mass media, per prendere per il culo – ancora una volta – tutta una popolazione di uno dei quartieri più rossi della capitale – e che cosa è il linguaggio del ministro dell’Interno se non quello di un veterocomunista che si è spostato così a sinistra da trovarsi improvvisamente all’estrema destra di se stesso?

San Lorenzo è di moda perché serve alla Lega che vuole prendersi la Capitale causa caduta in disgrazia di sindaca sventurata (è un accadimento, la sventura, non un giudizio di merito). Alla faccia dei comitati del quartiere, dei video, delle email, di petizioni, appuntamenti, di chiusi buchi nelle case abbandonate per impedire lo svacco dell’illegalità.

 




 

(25 ottobre 2018)

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