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Omofobia a Radio Globo. Il Mario Mieli: “Vigliacca speculazione, interrompiamo ogni partnership”

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di Paolo M. Minciotti #Roma twitter@gaiaitaliacomlo #omofobia

 

 

Durante una trasmissione su Radio Globo di Roma, un conduttore ha detto che “vedere due uomini che si baciano” gli fa schifo senza che la direzione dell’emittente si schierasse pro o contro il conduttore e la sua infelice uscita. Registriamo che con quel silenzio, dopo le scontate polemiche, e dal momento che nessuna reazione è pervenuta da Radio Globo se non il silenzio, la direzione deve in qualche modo non ritenere sufficientemente grave l’affermazione del suo conduttore, delle cui trasmissioni ha la piena responsabilità editoriale.

Al Circolo Mario Mieli, che vanta una partnership con l’emittente come media partner del Roma Pride, sono furiosi.

“Quando Radio Globo si è offerta come media partner del Roma Pride – dichiara Sebastiano Secci, portavoce del Roma Pride in un comunicato stampa giunto in redazione – eravamo felici che una radio generalista si impegnasse a divulgare i valori del Pride. Per questo la vicenda ci ha provocato delusione e rabbia, non solo per la gravissima affermazione del conduttore ma anche, e soprattutto, per il silenzio colpevole dell’editore. Il Roma Pride, nei suoi ormai quasi 25 anni di storia, ha fatto della propria piattaforma valoriale e politica l’elemento centrale della sua azione, senza aver timore di rifiutare sponsorship e partnership con aziende e marchi noti ma che non avevano delle policy rispettose dei diritti e della dignità di tutte e tutti. Per questo abbiamo intenzione di interrompere qualsiasi partnership con Radio Globo riservandoci di agire in ogni sede per tutelare il nostro nome e la nostra storia. Nel merito della vicenda  ci dispiace dover spiegare a professionisti che lavorano nel campo della comunicazione che la libertà di espressione non è libertà di insulto e che si esercita contro chi è detentore di potere, non contro le minoranze oppresse della società. Questa è solo vigliaccheria che qualifica chi se ne rende autore e complice. Quelle parole gravissime possono avere un impatto ingiustamente doloroso sulle tante persone che ancora oggi lottano per accettarsi pienamente e per ottenere piena dignità nella nostra società. Dispiace che si sia scelto di speculare sulle loro vite e sulle loro difficoltà per ottenere qualche momento di visibilità”.

 




 

(11 settembre 2018)

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