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I pentaleghisti scoprono l’autobus mentre Atac rischia il fallimento, si chiamerà depistaggio o propaganda?

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foto: www.tgcom24.mediaset.it

di Giancarlo Grassi #pentaleghisti twitter@gaiaitaliacomlo #atac

 

 

Clamore ha destato la notizia secondo la quale Roberto Fico si recherebbe alla Camera in autobus. Ignazio Marino andava in Campidoglio in bicicletta. Graziano Del Rio usa abitualmente muoversi pedalando. E’ vero che non si tratta di esponenti pentaleghisti: loro esaltano la normalità del quotidiano. Quello che altri fanno senza fanfare loro lo pubblicizzano come unico. E lo chiamano essere gente comune.

In realtà la notizia non è che Fico vada in autobus, la notizia è che autobus in giro per Roma ce ne siano ancora, vista l’aria che tira attorno ad Atac ed alla sua richiesta di concordato che ai giudici pare essere piaciuta assai poco. Così che mentre aspettiamo di capire se Roberto Fico è un apripista e presto tutti i romani dovranno muoversi in bicicletta, vediamo coprire la questione Atac con roboanti comunicati stampa tipo quello che abbiamo ricevuto questa mattina (27 marzo, ndr) e che vi trasmettiamo di seguito, dove si parla di “linee guida al Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (PUMS) di Roma Capitale. Attraverso queste ultime ci prefiggiamo di: garantire e migliorare l’accessibilità al territorio; garantire e migliorare l’accessibilità delle persone; migliorare la qualità dell’aria; migliorare la qualità dell’ambiente urbano; favorire l’uso del trasporto pubblico; garantire efficienza e sicurezza al sistema della viabilità e dei trasporti; governare la mobilità attraverso tecnologie innovative e l’infomobilità. Il PUMS è un piano ad orizzonte temporale di breve, medio e lungo periodo, che intende mettere a sistema i vari piani della mobilità (…) mette al centro le persone e la soddisfazione delle loro esigenze di mobilità, seguendo un approccio trasparente e partecipativo che prevede il coinvolgimento attivo dei cittadini e degli altri portatori di interesse”.

E’ una delle tante favolose dichiarazioni che giungono dal Campidoglio; in questo caso dal presidente della Commissione Mobilità di Roma Capitale Enrico Stefàno. Il quale di Atac non dice nulla nonostante le notizie dei giornali dei giorni scorsi, che il Campidoglio ed i suoi entusiasti addetti stampa hanno assolutamente ignorato, riportassero l’altolà del Tribunale ad Atac a causa della non idoneità del Concordato presentato. Anzi, per usare una delle espressioni riportate in ventidue pagine di decreto, il piano è “inidoneo” e ai giudici non è piaciuto nemmeno il versamento di 55milioni di euro effettuato da Atac il giorno prima della presentazione della domanda di concordato preventivo.

E’ Il Fatto Quotidiano a scriverlo:

Atac ha rimborsato 55 milioni di euro alle banche il giorno prima che il cda votasse il via libera alla presentazione della domanda di concordato preventivo. “Senza che la restituzione sia stata effettuata a fronte di nuove linee di credito”. Tanto che il Collegio del Tribunale fallimentare di Roma, incaricato di esaminare il piano presentato dalla società capitolina dei trasporti, rileva “la possibile illiceità” degli atti compiuti dai vertici aziendali nei giorni immediatamente precedenti all’avvio delle procedure. E evoca la “possibile revocabilità di tali pagamenti, essendo i destinatari certamente solvibili”. Tradotto: i giudici potrebbero decidere di chiedere agli istituti di credito di restituire la quota incassata, riportando la situazione economica alla data del 31 agosto, quando – come risulta ai giudici dalla relazione attestativa, pagina 327 – è avvenuto il maxi-rimborso.

Così che non si capisce l’entusiasmo dei pentaleghisti per le scorribande del presidente della Camera di un inesistente e di là da venire governo pentaxenofobo e odiotutto, su autobus che da maggio potrebbero non circolare più. Sarà l’entusiasmo suscitato dall’idea meravigliosa di Grillo con il sostegno di coloro sui quali ha sparato veleno fino a ieri.

Tuttavia viene tanta voglia di pensare che si tratti di abili mosse pubblicitarie per rifare il look al buon Roberto Fico che come presidente della Commissione di Vigilanza Rai non ha proprio brillato, il cui eloquio è irrilevante, la cui voce è insopportabile e che ha esordito con un discorso che nemmeno mia nipote che ha quattro anni…

Non sappiamo se tutto questo si possa definire propaganda o depistaggio. Certo è che non si tratta di politica e nemmeno di Anna dei Miracoli. Se poi ci mettiamo in mezzo gli articoli di giornale che parlano della fidanzata di Fico come se qualcuno avesse insinuato che lui una fidanzata non ce l’ha, si capisce al volo verso quale seconda repubblica neoberlusconiana a trazione web stiamo andando: la nuova Repubblica delle Fandonie.

 





(27 marzo 2018)

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