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Roma, sul gioco d’azzardo la Sindaca Raggi ne fa quasi una giusta

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virginia-raggi-39di Giovanna Di Rosa

 

 

 

La questione era stata portata avanti con decisione già nel 2012 dal consigliere capitolino del PD, Dario Nanni, ma naturalmente la Sindaca Raggi ed il M5S delle firme false a Palermo se ne dimenticano, perché il loro mestiere non è governare ma assumersi meriti, così che con un post autocelebrativo postato sul blog ufficiale delle balle a 5Stelle, la Sindaca delle Funivie scrive: “Roma dichiara guerra al gioco d’azzardo. Basta all’effetto Las Vegas. Basta alla giungla di slot machine nella città” e spiega poi, insieme ai suoi consiglieri, di avere depositato una delibera di iniziativa consiliare sul regolamento delle sale slot a Roma che verranno “vietate” in tutte le attività del Centro Storico Capitolino (ma rimarranno in perieria).

I numeri del business delle macchinette mangiasoldi che ti si mangiano lo stipendio prima che tu lo riceva (figurai quando lo stipendio non ce l’hai) sono spaventosi: secondo un report di Libera solo nella Capitale si contano più di 294 sale e oltre 50mila slot machine, pari al 12% di quelle distribuite in Italia. La delibera pentastellata prevede che vengano ridotti  i limiti di distanza dai luoghi “sensibili”: se prima erano 1.000 metri, ora diventa 500 metri la distanza minima dai luoghi “sensibili” come ad esempio scuole, centri sportivi, chiese, caserme e sportelli bancomat. Limiti che servono a garantire migliori livelli di sicurezza per la tutela della salute e dell’ordine pubblico e a prevenire il rischio di utilizzo da parte di minorenni.

L’autocelebrazione pentastellata per una mezza misura di successo, viene smontata dal Codacons  e dal suo presidente Carlo Rizzo che denunciano “una misura sbagliata e discriminatoria che non servirà a combattere la piaga del gioco d’azzardo nella capitale” e puntano il dito contro il vero problema del gioco d’azzardo che non sta certo nel centro storico di Roma, ma in periferia, dove si  “registra una concentrazione abnorme di sale slot, con il record su via Tiburtina che in pochi chilometri fa registrare addirittura 23 locali adibiti al gioco d’azzardo, spesso ubicati vicino scuole, parrocchie e centri sportivi. Porre limiti solo in centro equivale a creare discriminazioni, perché si tutela la salute dei cittadini ricchi che abitano in zone centrali, abbandonando quelli che risiedono in periferia”.

Anche per la consigliera comunale del PD, Michela Di Biase, il vero dramma del gioco d’azzardo nella Capitale “si consuma in periferia”, dove “usura e organizzazioni criminali dedite allo spaccio e al controllo della prostituzione esercitano il loro dominio. Peraltro anche numerose indagini giudiziarie confermano a Roma una presenza elevata del crimine organizzato nel circuito del gioco d’azzardo. Come Pd, già nella precedente consigliatura, abbiamo presentato una delibera di iniziativa consigliare che nel dettaglio risulta essere più restrittiva di quanto annunciato oggi dalla sindaca raggi. Come Partito democratico presenteremo quindi le nostre proposte”. Del resto tra la realtà raccontata ai fedeli della Setta a 5Stelle dai Gran Sacerdoti e la realtà quotidiana c’è sempre una profonda differenza…

 

 

 

 

(9 novembre 2016)

 

 

 

 

 

 

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